"Gesù mi è sempre vicino, mi conosce bene e sa che io l'amo anche senza che io glielo dica. Mi segue dovunque io vada, senza stancarsi, mi pensa sempre, mi ama! E quest'immenso amore che mi porta, me lo dice tutto il creato e tutto ciò che mi circonda".Andiamo oltre la bellezza di questo passo, attualizziamolo con un documento del Magistero della Chiesa, l'enciclica di papa Francesco "Laudato si",leggiamo il n. 12 in cui il Papa scrive:
"San Francesco, fedele alla Scrittura, ci propone di riconoscere la natura come uno splendido libro nel quale Dio ci parla e ci trasmette qualcosa della sua bellezza e della sua bontà: «Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore» (Sap 13,5) e «la sua eterna potenza e divinità vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute» (Rm 1,20). Per questo chiedeva che nel convento si lasciasse sempre una parte dell’orto non coltivata, perché vi crescessero le erbe selvatiche, in modo che quanti le avrebbero ammirate potessero elevare il pensiero a Dio, autore di tanta bellezza. Il mondo è qualcosa di più che un problema da risolvere, è un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode".
Ecco, suor Elia ha sin da piccola avvertito nella bellezza che la circondava, la tenerezza e la generosità del Signore. E' un grande insegnamento, un invito alla speranza, al sentirsi amati; ma anche al rispetto della natura che è specchio dell'amore che Dio ha per le sue creature.