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Beata

L'11 settembre 1980 si apriva la causa di beatificazione della giovane carmelitana nata e vissuta a Bari.
Il 7 febbraio 2005 i consultori della Congragazione delle Caeuse dei Santi hanno riconosciuto il miracolo operato da Dio con l'intercessione di Suor Elia di San Clemente, per la guarigione del signor Pietro Milano avvenuta nel 2002. L'uomo era entrato in coma a causa di un'aneurisma cerebrale [com'è riconosciuto nel Decretum super miraculo della Congregazione dei santiAAS 98 (2006), 162].

Il 15 febbraio 2006 sul sito della Curia Generalizia dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi si annunciava l'imminente beatificazione di Suor Elia di San Clemente. L'articolo svelava che la morte di Giovanni Paolo II aveva ritardato la cerimonia inizialmente programmata nel corso del Congresso Eucaristico Nazionale italiano, ma papa Benedetto che quel congresso aveva chiuso nel maggio del 2005, ha voluto firmare il 19 dicembre del 2005 il decreto di beatificazione stabilendo che la cerimonia si sarebbe finalmente svolta nella cattedrale di Bari il 18 marzo 2006.  
Nella sua lettera pastorale di Natale, il vescovo dell'Arcidiocesi di Bari-Bitonto, mons. Francesco Cacucci, aveva ricordato ai suoi diocesani che la ven. Elia di san Clemente sarebbe stata la prima beata della città di Bari. E, aggiungiamo noi, la prima beata della provincia Napoletana dei Carmelitani scalzi.
Il 14 marzo 2006 con una lettera apostolica Papa Benedetto XVI iscrive nell'albo dei beati la serva di Dio Suor Elia di San Clemente.

Sabato 18 marzo 2006   alle ore 18.30, nella Cattedrale di Bari avrà luogo il Rito di Beatificazione della Serva di Dio Elia di San Clemente, vergine dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi.
Riportiamo di seguito la cronaca ufficiale, pubblicata sul sito della Curia generalizia, alcuni giorno dopo la cerimonia:

Beatificazione di Sr. Elia di S. Clemente

Il 18 marzo del 2006 nella cattedrale di Bari si svolse la beatificazione solenne della Serva di Dio Elia di san Clemente. Non è una forzatura dire che fu il giorno in cui tutti la conobbero, poiché essendo stata monaca di clausura era conosciuta soltanto nell’Ordine e nella Provincia Napoletana. Il riconoscimento della Chiesa ha reso la sua spiritualità modello per tutti, soprattutto nella sua Diocesi.
Ricordiamo alcuni momenti di quel giorno, una domenica:
  La concelebrazione presieduta da mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto, che fu accompagnato dal Nunzio di sua Santità in Italia, mons. Romeo, e 13 Vescovi della regione ecclesiastica, ai quali si è unito mons. Micallef Ocd, Vescovo Emerito del Kuwait. 
Quel giorno mons. Cacucci  aveva disposto che fossero soppresse tutte le messe vespertine, per dare a tutti, parroci e fedeli, la possibilità di essere presenti alla Beatificazione. Cerano poi molte religiose e religiosi dei vari Ordini.
La Chiesa locale accolse subito, con molto entusiasmo, la nuova beata, anche perché era la prima nativa di Bari giunta agli onori degli altari.
Il nostro Ordine era rappresentato dall’allora Padre Generale, Luis Arostegui, dai Definitori Generali Luigi Gaetani e Steven Watson, dal  Provinciale di Napoli p. Leonardo Cuccurullo,  dal p. del Commissariato di Sicilia, e da altri padri di Milano e Genova, tra cui il p. Giuseppe Caviglia, ocd che fu segretario dell'ex Arcivescovo di Bari p. Anastasio Ballestrero, ocd.a Martins, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, su richiesta del padre Postulatore Generale, p. Moriones, dopo aver ascoltato il breve profilo della nuova candidata agli altari, letta dal Vicepostulatore, D. Alberto D'Urso, parroco della parrocchia nella quale era incardinato il monastero s. Giuseppe, dove la Serva di Dio è entrata, è vissuta ed è morta, lesse la lettera apostolica con la quale il Santo Padre le concedeva il titolo di Beata, stabilendo la ricorrenza liturgia il giorno 29 maggio.
Il Vicepostulatore scoprì il quadro che rappresentava la nuova Beata fra gli applausi, mentre i novizi carmelitani scalzi, in cappa bianca, si avvicinavano recando l'urna con le reliquie della Beata Elia di san Clemente, accompagnata da 11 lampade accese, simbolo delle undici monache del suo monastero, che hanno preferito seguire la cerimonia in preghiera, nel silenzio della loro clausura.
Il giorno seguente, 19 marzo, alle 11.30, si è svolta la solenne concelebrazione di azione di grazie, presieduta dal padre Generale, nella nostra parrocchia della Vergine del Carmine. Alla sera alle 19 è stata celebrata un'altra messa solenne, presieduta dal parroco e vice-postulatore, nella chiesa parrocchiale della Santa Croce, alla quale appartiene il monastero. A seguire, le reliquie sono state portate in processione nella loro sede definitiva, la cappella del monastero san Giuseppe.  

Come si è arrivati a questo momento?

A 25 anni dalla sua morte, dato che la sua fama di santità non solo era sorta spontanea tra le persone vicine alla sua vita, ma continuava, anzi andava aumentando, era stato chiesto il parere al Postulatore Generale dell'Ordine. Si trattava di p. Giovanni di Gesù Maria (Sadler 1946-1973) il quale, esaminato il caso nell'ottobre del 1953, diede il suo parere favorevole all'introduzione della causa, nominando Vice postulatore p. Eugenio della Croce della Provincia di Napoli. Il 27 ottobre 1953 si diede inizio al processo informativo ordinario, durato fino al 9 maggio 1955. 
La seconda fase, processo apostolico, venne portato avanti dal Postulatore p. Simeone della S. Famiglia, che aveva nominato Vice postulatore don Alberto D'Urso, sacerdote diocesano. Il processo venne istruito negli anni 1981-82. La promulgazione del Decreto sull'eroicità delle virtù ebbe luogo , l11 dicembre 1987 da parte di papa Giovanni Paolo II. 
P. Ildefonso Moriones, attuale Postulatore, era in carica quando avvenne la guarigione miracolosa di Pietro Milano, attribuita all'intercessione della Venerabile, nel febbraio 2002. Si era trattato della rottura dell'aneurisma dell'arteria comunicante cerebrale anteriore, con grave emorragia ed altre complicazioni. Appena collocata la reliquia sotto la branda, il malato uscì dal coma profondo di terzo grado, e in pochi giorni si ristabilì completamente. Don Alberto venne confermato come Vice Postulatore, avendo già lavorato nel processo apostolico, e nel frattempo era diventato parroco della parrocchia della Venerabile.

Il processo diocesano sul miracolo venne portato avanti a Bari nei primi mesi del 2004. Il 19 dicembre 2005 papa Benedetto XVI autorizzò la promulgazione del Decreto sul miracolo, che aprì le porte alla Beatificazione. Su richiesta dell' arcivescovo di Bari e del Generale dell'Ordine, il santo Padre stabilì che la celebrazione avvenisse a Bari, il 18 marzo 2006, come di fatto avvenne, in una splendida cerimonia, gioia di tutta la chiesa locale. La nuova Beata era presente in spirito durante tutta la celebrazione. L'eco delle sue parole si è fatta sentire nei canti liturgici, ma soprattutto nell' Omelia dell' Arcivescovo, che considerò la Beata come il miglior frutto del Congresso Eucaristico, sottolineando come fin da bambina ella ascese per la salita del Golgota fino ad identificarsi con il suo Sposo crocifisso, donandosi a Dio Amore fino ad immolarsi per la salvezza dei suoi fratelli e sorelle, lasciandoci il messaggio che non è possibile cambiare il mondo senza l' Amore che si è offerto in croce. Anche nel saluto finale del cardinale che rappresentava il papa è risuonata la voce della Beata, i cui scritti sono stati pubblicati per il momento solo in italiano, e contengono un buon numero di lettere, relazioni autobiografiche e una ricca collezione di poesie.